Inondazioni


Le inondazioni di Dobbiaco, Valle San Silvestro e Giovanni Nepomuceno santo patrono contro le inondazioni
A Dobbiaco ci sono 3 monumenti che raffigurano San Giovanni Nepomuceno, santo protettore dalle inondazioni. Un'edicola sorge all'entrata di Valle San Silvestro, un'altra nei pressi del ponte per Santa Maria ed una terza scultura di fronte alla chiesa parrocchiale di Dobbiaco
Essi testimoniano il grande pericolo derivato dalle molteplici inondazioni del temuto Rio Silvestro, e la conseguente profonda fede degli abitanti nel santo Giovanni Nepomuceno, patrono contro le inondazioni.
  • Il più antico documento che attesta una grave inondazione del paese di Dobbiaco da parte del Rio Silvestro risale al 1867 ed è costudito nell'archivio parrocchiale.
  • L'8 agosto del 1719 il torrente Rio Silvestro inondò e sommerse di fango tutta Dobbiaco, alcune case furono invase e persino spazzate via. Sedici persone perirono nell’inondazione.
  • Durante una violenta tempesta il 14 agosto 1823 tra le 6 e le 7 di sera, il torrente ha sepolto di macerie tutto l’abitato di “Altwahlen” che sorgeva ai margini del torrente (quattordici case) e ha sommerso completamente o in parte almeno quaranta edifici di Dobbiaco. L'intero paese era coperto di fango, pietre e legno. Il vecchio detto: "Se i crepacci raggiungono il Corno Fana, Dobbiaco e San Silvestro sono perdute" si è in parte avverato. Il nuovo villaggio di Valle San Silvestro è stato gradualmente ricostruito nelle immediate vicinanze della chiesa di San Nicola sulle pendici della collina.
  • Nel 1857 si è verificata una nuova inondazione di Dobbiaco.
  • Nel catastrofico anno 1882 il torrente Rio Silvestro ha rotto per due volte i suoi argini con violenza indomita. Il 16 settembre, dopo giorni di ininterrotta pioggia autunnale, il torrente è esondato formando un lago di fronte alla chiesa parrocchiale di Dobbiaco - che originariamente sorgeva su un piccolo avvallamento – e il fiume si è scavato violentemente un nuovo letto dalla chiesa fino alla zona Grazze. Alcuni abitanti sono stati evacuati trovando rifugio temporaneo nel Grand Hotel. Il 28 ottobre il torrente Rio Silvestro è esondato nuovamente distruggendo le opere di argini temporanee approntate tempestivamente e ha allagato Dobbiaco. Un'enorme massa di acqua e fango si è quindi riversata sull’intero villaggio abbattendo interamente 22 edifici, 21 sono stati invasi al pian terreno dai detriti e 13 dal fango. Tutti i ponti sono andati distrutti. Alcune case di Dobbiaco Vecchia recano sui loro muri la testimonianza di questo passato. Molti campi sono stati distrutti da fango, colate e frane, i raccolti devastati hanno lasciato spazio solo a miseria e devastazione.
  •  Nel 1883 iniziarono i lavori di consolidamento del torrente Rio Silvestro. Le acque dei torrenti Pfann e Silvestro vennero trattenute grazie all’edificazione di dighe. A Dobbiaco il torrente Rio Silvestro, il cui letto più antico, secondo la tradizione popolare, scorreva verso la Drava attraverso la strada Franz Anton Zeiller, è stato convogliato in un nuovo corso rettilineo, che ora corre lungo il margine settentrionale del paese attraversando terreni floridi per il pascolo. Le pietre del nuovo letto del torrente vennero cavate da Costa Nosellari e trasportate sul luogo attraverso una teleferica costruita appositamente.
  • L'inaugurazione delle nuove strutture protettive avvenne nel 1884 con grande sollievo per tutti. Durante le successive inondazioni del 1885 e del 1966, le nuove opere di consolidamento si dimostrarono efficienti.
  •  Grazie ad ulteriori opere di consolidamento del Corno Fana realizzate in tempi più recenti, il torrente viene ora mantenuto entro i suoi limiti e scorre tranquillamente oltre i confini del paese. La minaccia che un tempo rappresentava è ora solo un ricordo del passato e della storia del paese.
  • All’indomani della canonizzazione di Giovanni Nepomuceno nel 1729, fiorì la venerazione di questo santo patrono contro i pericoli rappresentati dall'acqua. Nell'aprile 1731 si tenne una celebrazione di tre giorni in onore del santo con la partecipazione di tutti i Comuni afferenti alla giurisdizione di Monguelfo. A Dobbiaco si riunì per quell’occasione una folla così numerosa come mai vista prima di allora.